Molti genitori pensano che la rigidità e le punizioni siano l’unico modo per gestire i comportamenti problematici di un ragazzo con ADHD. È una reazione comprensibile: quando i comportamenti sfuggono di mano, la tentazione di imporre regole severe per ristabilire il controllo può sembrare la soluzione più immediata.
Ma punizioni e metodi autoritari non funzionano con l’ADHD e, anzi, rischiano di peggiorare la situazione. Un ragazzo con ADHD non disobbedisce o si distrae per scelta. Questi comportamenti sono una conseguenza delle sue difficoltà nel regolare attenzione, emozioni e impulsi.
In realtà, l’ADHD rende molto più difficile per tuo figlio comprendere le conseguenze delle sue azioni o adattarsi a regole troppo rigide. Punizioni e severità rischiano di alimentare frustrazione, senso di colpa e conflitti, senza mai insegnare le abilità necessarie per affrontare le sfide.
La vera chiave per gestire l’ADHD non è “essere più rigidi”, ma lavorare sulle competenze di tuo figlio: aiutarlo a organizzarsi, a gestire le emozioni e a migliorare la comunicazione. È qui che il parent training fa la differenza: ti insegna a sostituire le punizioni con strategie positive che rafforzano il legame con tuo figlio e costruiscono una base solida per il suo sviluppo.
Affrontare l’ADHD con pazienza, empatia, strategie adeguate e metodi strutturati non è solo più efficace: è anche il modo per riportare serenità e una nuova armonia in famiglia.
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Dott.ssa Silvia Troilo
www.stpedagogia.com